Chirurgia della cataratta

La cataratta è l’opacizzazione del cristallino, piccola lente trasparente posta dietro l’iride in corrispondenza della pupilla. La cataratta è la causa più frequente di riduzione della vista e si presenta, nella maggior parte dei casi, dopo i 65 anni di età (cataratta senile).

La terapia della cataratta è di tipo chirurgico ed è considerata sicura ed affidabile grazie alle moderne tecniche. Oggi giorno non è necessario attendere che la cataratta sia “matura”, è consigliabile intervenire già quando l’opacità del cristallino causa offuscamento, annebbiamenti visivi e difficoltà nella vita quotidiana. In questo modo si evita che il paziente per mesi od anni si trovi in condizioni di difficoltà nel condurre una vita normale. Non solo, se la cataratta non è molto avanzata, l’intervento è più sicuro, con recupero visivo più rapido e un decorso postoperatorio più semplice.

L’intervento chirurgico della cataratta

L’intervento chirurgico viene eseguito in anestesia topica (collirio anestetico) e la tecnica utilizzata di routine è la Facoemulsificazione, cioè la frammentazione e l’aspirazone della cataratta mediante una sonda ad ultrasuoni; il passo successivo è l’impianto di una lentina artificiale pieghevole che viene posizionata subito dietro all’iride, nella stessa sede dove è stato rimosso il cristallino catarattoso. Salvo rare eccezioni, l’intervento viene eseguito in regime di Day-Hospital e il paziente torna a casa già poche ore dopo la procedura.
Le lentine intraoculari che vengono utilizzate nella maggior parte dei casi sono lenti monofocali, cioè dispositivi che permettono un’ottima visione per lontano; per vicino il paziente operato avrà bisogno di un occhiale. Esistono in commercio altri tipi di lentine che possiedono caratteristiche molto interessanti e che devono essere utilizzate solo in casi selezionati: le lenti multifocali e le lenti toriche. Le prime permettono una buona visione sia da lontano che da vicino, pertanto il paziente non avrà bisogno dell’occhiale per leggere. Le seconde vengono utilizzate in occhi astigmatici (astigmatismo > di 1.25 diottrie) e hanno il vantaggio di eliminare tutto il difetto visivo (anche astigmatismi molto elevati, ma regolari) direttamente dall’interno del bulbo oculare durante l’atto operatorio con considerevoli vantaggi per il paziente. Inoltre esistono lentine multifocali-toriche che possiedono entrambe le caratteristiche.

Diagnosi di cataratta

La diagnosi di cataratta viene fatta durante una normale visita oculistica di routine.
Si consigliano visite oculistiche periodiche, specialmente a persone oltre i 65 anni di età, al fine di controllare e monitorare l’evoluzione della cataratta e poter così intervenire nel momento più idoneo alle necessità del paziente stesso.
Una visita oculistica completa comprende un’accurata anamnesi del paziente, l’esame dell’acuità visiva, l’esame del segmento anteriore e del fondo oculare dell’occhio per mezzo della lampada a fessura e la misurazione del tono oculare.
In previsione di intervento di cataratta inoltre è ormai buona prassi eseguire l’OCT (tomografia a coerenza ottica) che permette di esaminare a livello microscopico la regione maculare per poter escludere eventuali patologie che potrebbero poi influire sul risultato finale dell’intervento.
Fatta diagnosi di cataratta e programmato l’intervento, altri esami più specifici verranno poi eseguiti durante la fase pre-operatoria.
La valutazione pre-operatoria prevede l’esecuzione della biometria e della tomografia del segmento anteriore dell’occhio al fine di poter scegliere, dopo un ulteriore colloquio col paziente, la lentina intraoculare più idonea.